Gesù è davvero esistito ?

La fine si avvicina

(per l’uomo-dio!)


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Kenneth Humphreys
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30.01.13

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Nel link italiano

Milesbo (Emilio Bossi)

 

 

 

 

Gesù? No, il dio Sole.

Mosaic, Italica, Seviglia, Spagna. 2° secolo.
Da 'House of the Planetarium.'

Dalle 7 divinità planetarie i nomi dei giorni della settimana.

 

 

 

 

 

 

 

 

Parla uno studioso

"La sua data di nascita dovrebbe essere spostato al 6, al 5 o al 4 a.C. mentre alcuni preferiscono l’anno 11 oppure 7 ...
Il suo luogo di nascita non era Betlemme ... si era affermato solo per dimostrare il compimento della profezia dell’Antico Testamento ...
Gesù Cristo era probabilmente nato a Nazareth ... o forse in qualche altra località minore."
– Michael Grant (Jesus, p71,171)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La storia ci racconta la tragedia dei pensatori coraggiosi che osarono gettare dubbi sui dogmi della Chiesa.

 

 

 

I veri martiri

1546 Etienne Dolet, tipografo e libraio francese, fu un appassionato amante della conoscenza, e venne incarcerato più volte per le sue critiche pubbliche alla Chiesa.
Dolet fu condannato per ateismo e bruciato al rogo a Lione, insieme con i suoi libri, mentre la sua famiglia veniva lasciata priva di mezzi.

 

 

 

1553 Michael Serveto, il medico spagnolo che scoperse la circolazione del sangue nei polmoni (prima di Galeno); fuggì l’Inquisizione, e si credeva al sicuro tra i protestanti.
Ma si era sbagliato.
Il puritano Giovanni Calvino, "Papa protestante" di Ginevra, dimostrò la propria fede cristiana facendo bruciare al rogo Serveto con l’accusa di eresia.
Servetus aveva criticato la Trinità e il battesimo dei neonati.

 

 

 

 

1589 Francis Kett, docente di Corpus Christi, Cambridge, dubitava che GC non era forse stato il grande moralista come ritenevano i cristiani.
Per tale audacità il professore venne bruciato al rogo.
 

 

 

 

1600 Giordano Bruno, il filosofo italiano, docente a Parigi e a Wittenberg, pagò il prezzo più alto per la libertà di pensiero.
Dopo essere stato confinato per 7 anni nelle prigioni dell’Inquisizione, e dopo ripetute torture, fu condannato e bruciato al rogo.
Bruno aveva osato affermare che lo spazio era infinito e che il sole ed i suoi pianeti non sono soli nell’universo.
 

 

 

 

1619 Lucilio Vanini ('Giulio Cesare').

Filosofo, docente e libero pensatore, nel 1616 l’ex frate Carmelitano ebbe l’imprudenza di pubblicare le proprie idee in “De admirandis naturae reginae deaeque mortalium arcanis” (“sui meravigliosi segreti della regina e della dea dei mortali, la natura")
Tra le sue idee vi era la possibilità dell’evoluzione dalle scimmie e la negazione dell’anima immortale.
Vanini respinse il Cristianesimo come una invenzione dei preti, sostenendo che vi fosse una spiegazione naturale dei miracoli. Fu costretto alla fuga dalla persecuzione cattolica.
Fu però arrestato a Tolosa e condannato al taglio della lingua, alla morte per strangolamento e al rogo.

 

 

 

 

Thomas Paine (1737-1809) – il rivoluzionario sostenitore della libertà.
"Io detesto la Bibbia come detesto ogni cosa che è crudele."

 

 

 

 

 

 

 

 

Bruno Bauer (1809-1882) – il grande iconoclasta.

 

 

 

 

 

 

 

 

Kersey Graves (1813-1883) – Il quaqquero che svelò la frode di Gesù.

 

 

 

 

 

 

 

 

La fine si avvicina

"Non solo si è rinunciato all’idea della divinità di Cristo: oggi si dubita sempre di più sulla sua esistenza in quanto uomo.
Alcuni tra i più preparati studiosi del mondo negano che Gesù sia mai vissuto.
Si sta sviluppando in tutti i Paesi una letteratura importante, dalle ricerche serie, profonde e accurate, per diffondere la convinzione che Cristo sia un mito.
Gesù ... dovrà raggiungere tutti gli altri semidei di cui le presunte vite ed i presunti atti vanno a formare le basi della mitologia."
– Marshall J. Gauvin (Did Jesus Christ Really Live? 1922)

 

 

 

 

 

 

 

Lo studioso dei rotoli del Mar Morto

Nel 1970 lo studioso della Bibbia e dei rotoli del Mar Morto, John Allegro, sosteneva la non-esistenza di Gesù Cristo.
Per Allegro, le idee sull’uomo-dio si ricollegavano alle visioni provocate dalle droghe.
Si trattava del fungo Amanita Muscaria (di forma fallica) forse utilizzato tra i primi cristiani e visto come simbolo del parto vergine (cioè senza seme) e di "Dio fatto carne".
Allegro subì una campagna di attacchi ed di esclusione. Morì nel 1988.

 

Fumati per Gesù?

 

 

 

 

 

 

 

L’ateo redivivo

Un predicatore che "gettò via l’acqua sporca col bambino, rendendosi conto che non c’era nessun bambino."

“Non si parla di Gesù durante la sua vita in neanche una fonte contemporanea, tra romani e ebrei, tra credenti o non credenti”
Con ciò non si dimostra la sua non-esistenza, ma certamente getta molti dubbi sulla natura storica di un uomo al quale era attribuito un impatto talmente grande sul mondo. Qualcuno avrebbe dovuto rendersi conto”
– Dan Barker, Losing Faith in Faith: From Preacher to Atheist (1992, p. 360).

 

 

Gesù non è mai esistito – idea folle?


In una cultura basata sul Cristianesimo, negare l’esistenza di Gesù potrebbe forse sembrare una cosa assurda e forse anche sciocca. In fondo, si dice, tra gli studiosi “maggiormente accreditati” si accetta l’esistenza storica di Gesù, nonostante il mancato accordo su chi fosse, su quando sarebbe vissuto e su che cosa avrebbe fatto e detto.

 

Fatti e fantasie

Oggi, gli studiosi del Nuovo Testamento si barcamenano tra due mondi, uno in cui figura il Gesù teologico ("figlio divino di Dio") - un Gesù evidentemente ritenuto oggetto della fede; e l’altro mondo, quello del “Gesù storico”.

Con le indagini dettagliate e spesso meticolose sulla storia, la cultura e la politica della Palestina nel periodo del secondo tempio di Gerusalemme, si è riuscito a creare uno sfondo storicamente credibile. Ed è in questo ambito che si inserisce l’effimera presenza della presunta figura di "Gesù”.

E’ lo stesso contesto storico a dare una vita effimera a questo “salvatore immaginario” con la propria “vita”, “morte” e “risurrezione”: in tal modo, si proietta sulla scena storica una “falsa ombra”.

"Siamo certi dell’esistenza di Gerusalemme, di Erode, dei farisei e dei Romani, perché non Gesù?" Ecco lo stile di presentazione nel documentario di Discovery Channel:

"Ecco i sandali che avrebbe portato Gesù. Ecco il tipo di albero sotto il quale si sarebbe riposato”.

 

I vantaggi dell’alternativa facile

Gli storici di professioni non hanno alcun interesse particolare nel problema di Gesù, ma sono ben consapevoli che si tratta di un argomento controverso. Uno studioso che afferma di ritenere che il personaggio storico Gesù non sia mai esistito dovrà probabilmente sopportare violenti critiche ed anche l’irrisione, e avrà poco da guadagnare dalle proprie fatiche.

Pertanto, la maggior parte degli studiosi, nati e cresciuti nell’ambito della cultura cristiana, si accontentano o di presumere che Gesù sia veramente vissuto (in ossequio alle opinioni degli studiosi della Bibbia, il più delle volte uomini di fede); oppure, data la mancanza di indizi su moltissimi grandi personaggi storici, esprimono la loro incertezza adoperando l’avverbio "probabilmente". E’ più prudente affermare la “probabile” esistenza dell’uomo dietro la leggenda, anche quando hanno dimostrato che gli spessi strati di racconti mitologici ci impediscono di sapere qualcosa di certo sul personaggio.

Nel quadro di questa presa di posizione “prudente” ed imbelle, si afferma “l’incertezza” su un falegname vissuto in villaggio di una lontana provincia in epoca antica (asserendo che "l’assenza di indizi non costituisce un indizio della non-esistenza di Gesù”): ma allo stesso tempo questi scrittori fanno forti del proprio “distacco accademico” rispetto alle “problematiche della fede” che avevano fatto di quello sconosciuto santone una vera e propria icona.

 

Uno scenario sbagliato

E’ mai possibile la nascita di una religione mondiale a partire da un individuo senza valore di cui nessuno si sarebbe accorto mentre era vivo? E’ credibile affermare che un rabbino nomade, che non aveva scritto nulla di proprio pugno, vissuto in un mondo popolato da fachiri, profeti ed esorcisti, avesse potuto esercitare un fascino tale da trasmettersi attraverso i secoli?

In realtà, il Gesù “minimalista” risulta meno credibile del Gesù immaginario, visto che ci impone di ricercare altrove le radici della nuova religione. E se le radici si trovano altrove, a che serve quel personaggio sconosciuto?

"E’ molto improbabile che si potesse costruire le fede cristiana sulle fondamenta del Gesù visto come come personaggio storico… essendo questi poco più di un insegnante delle filosofia pratica".
– J. Macquarrie (An Existential Theology, p. 23)


Se vogliamo affermare che non sia implausibile la tesi del nomade ribelle di scuola rabbinica chiamato Gesù, sconosciuto nei documenti storici, si potrebbe ugualmente affermare che non sarebbe implausibile l’esistenza di diverse persone chiamate Gesù.

E di costoro, quale bisognerebbe proclamare “figlio unigenito di Dio” in base alla fede cristiana? Dire che potrebbe essere stato uno qualsiasi di questi ipotetici Gesù sarebbe come affermare che non era stato nessuno di loro.

Quindi, o GC era una divinità che aveva scelto di abbagliare le folle senza lasciare tracce, cercando di influire non sul popolo ebraico ma su un manipolo di modesti seguaci i cui successori si aggregarono presto in numerose fazioni in lotta tra di loro; oppure GC non è che l’invenzione di qualche mente umana, una entità inventata come testimoniano numerose contraddizioni ed omissioni.

 

La salvezza attraverso la ragione

Per ironia della sorte, è ad opera dei vari teologi liberali e non dei pensatori liberi, l’attacco alla grande invenzione di Gesù, Figlio di Dio, Salvatore del Mondo.

La “sapienza tramandata” della Chiesa veniva criticata per la prima volta durante la Riforma, che aveva legittimato la critica al sistema vaticano. Dopo le aperture iniziali, arrivarono i dubbi su tutte le autorità religiose e la scrittura, mentre il Protestantismo si disperdeva in mille rivoli diversi. In ogni caso, dopo mille anni di ignoranza imposta dalla Chiesa, gli “scolastici” erano riusciti a conservare ben poche conoscenze vere. Trattandosi di ecclesiastici dotati di vitalizio, tali studiosi adoperarono gli strumenti della logica per difendere i dogmi del Cristianesimo, sia di tipo cattolico che del tipo “puro” dei protestanti.

Arriviamo dopo due secoli all’Epoca dei lumi in cui alcuni teologi coraggiosi cominciarono a sottolineare gli evidenti errori e incongruenze dei vangeli. Perché, si chiedevano, il Nuovo Testamento taceva sulla maggiore parte della vita di Gesù? Perché Paolo non aveva scritto quasi nulla sulla vita di Gesù?

Durante le rivoluzioni in America e in Francia i liberi pensatori andarono oltre, esprimendo dubbi sulla veridicità dell’intera Bibbia, denunciando il Cristianesimo come falsa superstizione e come strumento di oppressione. Nasceva quindi una nuova fede minimalista, il "deismo", in cui il dio creatore non interveniva affatto nelle vicende umane.

 

Critiche avanzate

Nel secolo successivo, una minoranza radicale, in particolare gli studiosi della Scuola di Tübingen nella Germania intorno alla metà dell’Ottocento, e Radicali olandesi tra la fine dell’Ottocento e l’inzio del Novecento, continuarono ad affermare che il Signore e Salvatore cristiano non fosse che una pia invenzione, poiché la sua "vita", il processo e la crocifissione non erano altro che una miscuglio di versi tratti dalle scritture ebraiche.

Chi fosse in grado di guardare oltre ad una ristretta visione del Cristianesimo aveva capito che in gran parte del racconto di Gesù erano contenuti elementi da miti molto più antichi, con un protagonista e ruoli secondari identici, con trame identiche ed uno scopo morale identico. Era chiaro che il Cristianesimo non era una rivelazione divina ma piuttosto una invenzione dell’uomo.

Durante il 20° secolo, il razionalismo, l’archeologia e nuove tecniche di indagine scientifica portarono ad una ulteriore ritirata dei difensori della fede, nonostante il periodico ritorno dell’entusiasmo religioso. In modo da sostenere le ulteriori testimonianze sull’errore biblico, le "vite" di Gesù si proliferarono come alghe in uno stagno riscaldato dal sole.

Gli studiosi "accreditati" del Nuovo Testamento, di cui molti erano cristiani impegnati, trovarono un nuovo rifugio e, sotto gli strati delle invenzioni a scopo religioso si sosteneva l’esistenza di un “Gesù storico”.

Non volendo ammettere che la loro fede e le loro carriere fossero fondate su un enorme inganno, inventarono diverse tesi fantasiose: Gesù come rabbino rivoluzionario, Gesù come contadino mediterraneo, Gesù sposato con famiglia, Gesù viaggiatore in Inghilterra, India o Giappone, Gesù come filosofo stoico o cinicio. In altre parole, un Gesù per tutte le stagioni e per tutti i gusti. Sono cento e più le possibili "biografie" dell’uomo-dio, tutti intenti ad evitare la verità evidente che non c’è alcuna realtà dietro la favola sacra.

 

La fine dei giorni

Nel 21° secolo ci troviamo davanti al paradosso secondo cui, nonostante i progressi ulteriori nello smascheramento della frode biblica, la geopolitica mondiale finanzia e incoraggia una gridata riaffermazione del fondamentalismo e della menzogna, un fiume di disinformazione in quantità travolgenti.

In genere non si ha né il tempo né la voglia di approfondire tutte le testimonianze e tutte le posizioni. L’apologia del Cristianesimo è sempre pronta a denunciare chi sostiene che Cristo sia un mito come elemento isolato o persino impazzito, non degno di alcun ascolto.

Tuttavia, la loro aggressività nasconde la paura che la caduta del loro supereroe sia vicina. Non sono più in grado di negare o di nascondere il fatto che il tentativo di dimostrare che "Gesù Cristo" è stato inventato non è affatto un passatempo per pochi emarginati: al contrario, viene affermato da anni da numerosi ottimi studiosi in ogni parte del mondo.

 

 

Demolire il mito di Gesù – Una storia

Da oltre 200 anni una piccola compagine di studiosi coraggiosi hanno messo in discussione la storia di Gesù. Pur rischiando la violenza fisica, la rovina professionale e la disapprovazione sociale, hanno espresso seri dubbi sulla veridicità della narrativa evangelica, togliendo gli strati accumulati di frode e di menzogna per poi, in seguito, esprimere dubbi sull’esistenza stessa dell’uomo-dio.


Hermann Samuel Reimarus (1694-1768).1778, Sulla intenzione di Gesù ed il suo insegnamento. In numerosi scritti, di pubblicazione postuma, il pensatore dell’epoca dei lumi e professore di lingue orientali al Ginnasio di Amburgo, respingeva il concetto della “religione rivelata” a favore del deismo naturalistico. Reimarus accusava gli autore del vangelo di frode consapevole e di innumerevoli contraddizioni.

Francois Marie Arouet (Voltaire) (1694-1778). Fu il maggiore esponente dell’Epoca dei lumi: nonostante l’istruzione presso un collegio di gesuiti, affermava che "il cristianesimo è la religione più ridicola, più assurda e più sanguinaria che abbia mai afflitto il mondo ... Il vero Dio non può essere nato da una ragazza, morto sulla croce, e nemmeno mangiato in un pezzo di pane". Fu incarcerato ed esiliato, mentre le sue opere furono vietate e bruciate. La grande popolarità di Voltaire in nella Francia rivoluzionaria lo ha assicurato un posto tra i grandi nel Pantheon di Parigi. Alcuni estremisti religiosi trafugarono i suoi resti per gettarli tra i rifiuti.

Charles François Dupuis, 1794, Origine de tous les Cultes ou La Religion universelle. Nell’opera di interpreta il Cristianesimo (e tutte le religioni) su basi astronomiche e mitologiche. “E’ più facile diffondere una grande menzogna che non una grande verità, poiché è più facile credere che non ragionare, e perché la gente preferisce alla semplicità della storia le meraviglie dei racconti”. Dupuis volle distruggere una parte delle sue opere a causa della violenta reazione che avevano provocato.

Count Volney, 1787, Les Ruines; ou, Méditation sur les révolutions des empires. Lo studioso francese vedeva nell’antico Egitto gli elementi precursori del Cristianesimo.

Edward Evanson, 1792, The Dissonance of the Four Generally Received Evangelists and the Evidence of their Respective Authenticity. Il razionalista inglese mise in discussione il dogma secondo cui gli apostoli fossero autori dei vangeli, segnalando inoltre come aprocrife diverse epistole paoline.

Thomas Paine, 1795, The Age of Reason. Il pubblicista che lanciò il primo richiamo all’indipendenza americana (Common Sense, 1776; Rights of Man, 1791). Paine, come molti rivoluzionari contemporanei, si professava deista, e denunciava con toni accesi le atrocità e le contraddizioni della Bibbia.

"Non credo nella fede professata dalla chiesa ebraica, dalla chiesa romana, dalla chiesa greca, dalla chiesa turca, dalla chiesa protestante né in quella di qualsiasi chiesa che io conosca ... Tutte quelle chiese di danno del miscredente tra di loro, ed io sono miscredente nei confronti di tutte”. – The Age of Reason.

Robert Taylor, 1828, Syntagma Of The Evidences Of The Christian Religion; 1829, Diegesis. Taylor era stato incarcerato per le sue affermazioni sulle origini mitiche del Cristianesimo. "Per i primi cristiani le parole non erano altro che una personificazione del principio della ragione, della bontà, o di quel principio, qualunque cosa fosse, più atta a condurre l’uomo sul percorso della vita”.

Godfrey Higgins, 1836, AnacalypsisAn Attempt to Draw Aside the Veil of the Saitic Isis; or an Inquiry into the Origin of Languages, Nations and Religions.
Scrittore inglese, pioniere dell’archeologia e massone.

Bruno Bauer, 1841, Criticism of the Gospel History of the Synoptics. 1877, Christus und die Caesaren. Der Hervorgang des Christentums aus dem romischen Griechentum. Iconoclasta di primo livello, il Bauer contestava l’autenticità di tutte le epistole paoline (nelle quali intravedeva l’influenza dello stoicismo) e studiava il ruolo di Filone Alessandrino nel primo Cristianesimo. Bauer respinse l’idea del Gesù storico. "Tutto ciò che si conosce di Gesù appartiene al mondo dell’imaginazione". Di conseguenza, nel 1842 Bauer veniva contestato e poi rimosso dall’incarico di professore di teologia del Nuovo Testamento a Tübingen.

Ralph Waldo Emerson, 1841, Essays. Secondo il poeta, già pastore unitariano, Gesù era un “vero profeta” mentre il Cristianesimo organizzata sarebbe una "monarchia orientale". "Le nostre scuole di religione, chiese e società di beneficenza sono fardelli sulle nostre spalle”.

Mitchell Logan, 1842, Christian Mythology Unveiled. “Per quanto infondato e assurdo, l’opinion corrente rimane la regina delle nazioni”.

Ferdinand Christian Baur, 1845, Paulus, der Apostel Jesu Christi. Lo studioso tedesco segnalava come non autentiche non solo le epistole pastorali man anche le lettere ancora, ritenendo genuine solo le quattro principali epistole paoline. Era il fondatore della “Scuola di "Tübingen”.

David Friedrich Strauss, 1860, The Life of Jesus Critically Examined. Pastore luterano e studioso, la critica come mito dei miracoli evangelici e la riduzione di Gesù a semplice uomo gli valsero la fine della carriera ecclesiastica.

Charles Bradlaugh, 1860, Who Was Jesus Christ? What Did Jesus Teach? Most famous English atheist of the 19th century, founded the National Secular Society and became an MP, winning the right to affirm. Condemned the teachings of Jesus as dehumanizing passivity and disastrous as practical advice. Bradlaugh denounced the gospel Jesus as a myth.

Ernest Renan, 1863, Das Leben Jesu. . Preparato per il sacerdozio cattolico, Renan scrisse una biografia romanzata di Gesù in base alla critica tedesca, che gli valse la fine della carriera ecclesiastica.

Robert Ingersoll, 1872, The Gods. Il noto conferenziere dell’Illinois era un duro critico della religione cristiana. “Mi è sempre sembrato che un essere venuto da un altro mondo con un messaggio di importanza infinita per l’umanità avrebbe dovuto perlomeno sottoscrivere egli stesso quel messaggio. Non è straordinario che non esista nemmeno una parola scirtta da Cristo?"

Kersey Graves, 1875, The World's Sixteen Crucified Saviours. Lo scrittore, un quaccquero della Pennsylvania, svelò il cuore pagano dei falsari cristiani, pur spesso senza citare le sue fonti.


Allard Pierson, 1879, De Bergrede en andere synoptische Fragmenten. L’autore, teologo e storico dell’arte e della letteratura, identificava nel nelle “beatitudini” una raccolta di saggezza ebraica. La pubblicazione del Bergrede segnava l’inizio della critica radicale olandese. Egli dubitava dell’autenticità di tutte le epistole paoline e della stessa esistenza storica di Gesù.

Bronson C. Keeler, 1881, A Short History of the Bible. Un trattato classico sulle frodi del Cristianesimo.

Abraham Dirk Loman, 1882, "Quaestiones Paulinae," in Theologisch Tijdschrift. Questo professore di teologia di Amsterdam affermava che che tutte le epistole risalgono al 2° secolo, presentando il Cristianesimo come fusione tra pensiero ebraico e quello romano-ellenico. Quando venne afflitto dalla cecità, Loman affermava che tale condizione lo aveva illuminata sulla storia oscura della chiesa!

Thomas William Doane, 1882, Bible Myths and their Parallels in Other Religions. Altra opera sulle basi pagane dei miti e dei miracoli della Bibbia.

Samuel Adrianus Naber, 1886, Verisimilia. Laceram conditionem Novi Testamenti exemplis illustrarunt et ab origine repetierunt. Uno studioso di letteratura classica che intravedeva nelle scritture cristiane i miti greci.

Gerald Massey, 1886, Historical Jesus and Mythical Christ. 1907, Ancient Egypt-The Light of the World. Un altra opera classica sul Cristianesimo.

Edwin Johnson, 1887, Antiqua mater. A Study of Christian Origins. . Secondo il teologo radicale inglese i primi cristiani erano crestiani, seguaci di Chrestus che si era appropriato del mito di Dionysos Eleutherios ("Dioniso l’emancipatore"), per creare un dio-uomo che si era autosacrificato. Affermava anche che i dodici apostoli non eran che una invenzione.

Rudolf Steck, 1888, Der Galaterbrief nach seiner Echtheit untersucht nebst kritischen Bemerkungen zu den Paulinischen Hauptbriefen. Secondo lo studioso radicale svizzero tutte le epistole paoline erano contraffazioni.

Franz Hartman, 1889, The Life of Johoshua: The Prophet di Nazareth.

Willem Christiaan van Manen, 1896, Paulus. Professore di Leiden e il più rinomato dei radicali olandesi, questo pastore contestava la risurrezione fisica di Gesù Cristo. After anni di incertezze, van Manen concludeva che nessuna delle epistole paoline era genuina mentre gli Atti derivavano dalle opere di Giuseppe Flavio.

Joseph McCabe, 1897, Why I Left the Church. 1907, The Bible in Europe: an Inquiry into the Contribution of the Christian Religion to Civilization. 1914, The Sources of the Morality of the Gospels. Era un ex frate francescano passato all’atesimo militante. In numerose opere, McCabe criticava molti aspetti della legenda di Cristo – "Non esiste nei vangeli una "figura di Gesù". Esistono decine di figure”. Tuttavia, ammetteva la possibile esistenza di un fondatore storico.

Albert Schweitzer.1901, The Mystery of the Kingdom of God. 1906, The Quest of the Historical Jesus. Il noto teologo e missionario tedesco (35 anni nel Camerun) respingeva l’ideale liberale di un Gesù umanitario, condividendo allo stesso tempo le conclusioni dei radicali olandesi. Egli concludeva con pessimismo che il supereroe era stato un fanatico di tipo apocalittico, e che Gesù era morto da uomo deluso. Si ricorda la sua affermazione secondo cui coloro i quali sono alla ricerca del Gesù storico hanno trovato solo loro stessi allo specchio.

Wilhelm Wrede, 1901, The Messianic Secret.
Wrede demostrava come, nel vangelo di Marco, un falso storico era stato creato dal primo Cristianesimo.

George Robert Stowe Mead, 1903, Did Jesus Live 100 BC? Uno studio sulle storie ebraiche su Jescu in cui viene spostato indietro la vira di Gesù.

Thomas Whittaker, 1904, The Origins of Christianity. Affermava che Gesù era un mito.

Emilio Bossi/Milesbo 1904, Gesù Cristo non è mai esistito.

William Benjamin Smith, 1906, Der vorchristliche Jesus. 1911, Die urchristliche Lehre des reingöttlichen Jesus. Individua nell’isola di Cipro le origini di un culto pre-cristiano di Gesù.

Albert Kalthoff, 1907, The Rise of Christianity. Un altro studioso radicale tedesco che vedeva nel Cristianesimo una psicosi. Cristo era in fondo il principio trascendentale della comunità cristiana, dalle tendenze apocalittiche, alla ricerca di riforme.

Gerardus Bolland, 1907, De Evangelische Jozua. Il filosofo di Leiden individuava le origini del Cristianesimo nello gnosticismo ebraico di epoca antecedente. Il protagonista del Nuovo Testamento sarebbe il “figlio di Nun”, citato nel Vecchio Testamento, poi chiamato Gesù da Mosè. La vergine non è altro che il simbolo del popolo di Israele. I "Netzerim" portarono poi il loro vangelo in Palestina.

Nel 1907 Pio X condannava i Modernisti che “operavano in seno alla Chiesa", e introdusse il giuramento antimodernista nel 1910.

 

Prosper Alfaric (1886-1955) Questo docente francese di teologia, scosso dall’atteggiamento di Pio X, rinunciò alla fede: nel 1909 lasciò la Chiesa per dedicarsi al razionalismo.

Mangasar Magurditch Mangasarian, 1909, The Truth About Jesus ? Is He a Myth? ? L’ex pastore presbiteriano svelo l’inganno.

Karl Kautsky, 1909, The Foundations of Christianity. Un socialist che interpretava il Cristianesimo in termini della lotta di classe.

Arthur Drews, 1910, Die Christusmythe (The Christ Myth). 1910, Die Petruslegende (The Legend of St Peter). 1924, Die Entstehung des Christentums aus dem Gnostizismus (Le origini gnostiche del Cristianesimo). Il noto filosofo fu il principale esponente tedesco della teoria di Cristo come mito. Nei vangeli si era storicizzato un Gesù di stampo mistico tratto dalla tradizione profetica e dalla letteratura ebraica. La Passione si ritrovava nelle speculazioni platoniche.

John E. Remsburg, 1909, The Christ: A critical review and analysis of the evidences of His existence. Analizza le contraddizioni dei vangeli: mentre Gesù probabilmente non era esistito, era invece diventato l’eroe sovrannaturale del dogma cristiano.

John Robertson, 1910, Christianity and Mythology. 1911, Pagan Christs. Studies in Comparative Hierology. 1917, The Jesus Problem. Robertson fece presente la natura universale di molti elementi della storia di Gesù in relazione ai rituali precristiani di crocifissione nel mondo antico. Individuava in Gesù/Giosué una antica divinità efraimite che aveva la forma di un agnello.

Alexander Hislop, 1916, The Two Babylons. Esauriente saggio sui rituali pagani e altre usanze del Cattolicesimo.

Gustaaf Adolf van den Bergh van Eysinga, 1912, Radical Views about the New Testament. 1918, Voorchristelijk Christendom. De vorbereiding van het Evangelie in de Hellenistische wereld. . Il teologo fu l’ultimo dei radicali olandesi a ricoprire una cattedra universitaria.

Edward Carpenter, 1920, Pagan and Christian Creeds. Uno studio sulle origini pagane del Cristianesimo.

Rudolf Bultmann, 1921, The History of the Synoptic Tradition. 1941, Neues Testament und Mythologie. Questo professore luterano di teologia all’Università di Marburg aderiva alla 'critica formale” contribuendo alla demitizzazione dei vangeli. Vedeva nelle storie di Gesù una teologia presentata nel linguaggio del mito. Bultmann osservava come il Nuovo Testamento non fosse la storia di Gesù ma piuttosto una testimonianza sulle credenze dei primi cristiani. Asseriva che era inutile ricercare il Gesù storico: "Non possiamo sapere nulla o quasi sulla vita e la personalità di Gesù".

James Frazer, 1922, The Golden Bough. Una interpretazione antropologica del percorso dell’uomo dalla magia, alla religione ed alla scienza; il Cristianesimo come fenomeno culturale.

P. L. Couchoud, 1924, Le mystère de Jesus.1939, The Creation of Christ. Couchoud sosteneva l’esistenza del Pietro storico e non del Gesù storico, argomentando che la Passione si basava sulla morte di Stefano.

Georg Brandes, 1926, Jesus – A Myth. Individuava nella Rivelazione di S. Giovanni la parte più antica del Nuovo Testamento.

Henri Delafosse, 1927, Les Lettres d’Ignace d’Antioche. 1928, "Les e'crits de Saint Paul," in Christianisme. Bollava come contraffazioni di epoca tarda le epistole di Ignazio.

Joseph Wheless, 1926, Is It God's Word? An Exposition of the Fables and Mythology of the Bible and the Fallacies of Theology. 1930, Forgery in Christianity. Il legale americano, cresciuto nel profondo sud, demolì le fantasticherie bibliche.

L. Gordon Rylands, 1927, The Evolution of Christianity.1935, Did Jesus Ever Live?

Edouard Dujardin, 1938, Ancient History of the God Jesus.


John J. Jackson, 1938, Christianity Before Christ, Osservazioni sui precedenti egiziani della fede cristiana.

Alvin Boyd Kuhn, 1944, Who is this King of Glory? 1970, Rebirth for Christianity. Gesù non era una persona, ma il simbolo dell’anima divina in ogni essere umano.

Herbert Cutner, 1950, Jesus: God, Man, or Myth? Sulla natura mitica di Gesù con un riassunto del dibattito tra i sostenitori dell’aspetto mitico e dell’aspetto storico. E’ da lungo tempo che si sostiene la natura mitica. Le origini pagane di Cristo.

Georges Las Vergnas, 1956, Pourquoi j'ai quitté l'Eglise romaine Besançon.

Georges Ory, 1961, An Analysis of Christian Origins.

Guy Fau, 1967, Le Fable de Jesus Christ.

John Allegro, 1970, The Sacred Mushroom and the Cross. 1979, The Dead Sea Scrolls and the Christian Myth. Gesù si ricollegava al fungo sacro mentre la sua vita era un’ interpretazione allegorica dello stato allucinatorio provocato dal consumo di droghe. Pur non subendo il carcere,. Allegro venne rovinato sul piano professionale.

George Albert Wells, 1975, Did Jesus Exist? 1988, The Historical Evidence for Jesus. 1996, The Jesus Legend. 1998, Jesus Myth. 2004, Can We Trust the New Testament? Thoughts on the Reliability of Early Christian Testimony. . Il Cristianesimo visto come evoluzione della tradizione della sapienza ebraica. Nelle ultime opere l’autore è più possibilista sul ruolo di un predicatore realmente esistito.

Max Rieser, 1979, The True Founder of Christianity and the Hellenistic Philosophy. Il Cristianesimo fu fondato dagli ebrei della Diaspora per poi essere retrodatato nella Palestina prima dell’anno 70. Il Cristianesimo arrivò per ultimo in Palestina: ecco il motivo degli antich reperti archeologici cristiani a Roma, che compaiono in Giudea solo nel IV secolo.

Abelard Reuchlin, 1979, The True Authorship of the New Testament. Si racconta la storia di una “congiura” in cui l’aristocratico romano Arius Calpurnius Piso (ossia "Giuseppe Flavio") avrebbe cercato di impadronirsi dell’Impero romano con la creazione di una religione nuova di zecca.

Karlheinz Deschner, 1986-2004, The Criminal History of Christianity, Volumes 1-8. A leading German critic of religion and the Church. In 1971 Deschner was called before a court in Nuremberg, charged with "insulting the Church."

Hermann Detering, 1992, Paulusbriefe ohne Paulus?: Die Paulusbriefe in der holländischen Radikalkritik. . Lo studio di un pastore della scuola radicale olandese. tradizione.

Gary Courtney, 1992, 2004 Et tu, Judas? Then Fall Jesus! La Passione racconta in sostanza la storia di Cesare in ambito ebraico, fuso inoltre con il culto di Attis, il dio morto e risorto. Gli ebrei sostenitori di Cesare avrebbero assimilato il “salvatore dell’umanità” al “servo sofferente” citato da Isaiah.

Michael Kalopoulos, 1995, The Great Lie. Lo storico greco esplora i notevoli aspetti paralleli tra i testi biblici e la mitologia greca, sottolineando la natura ingannevole ed autoritario della religione.

Gerd Lüdemann, 1998, The Great Deception: And What Jesus Really Said and Did. 2002, Paul: The Founder of Christianity. 2004, The Resurrection Of Christ: A Historical Inquiry. Dopo 25 anni di ricerche, lo studioso tedesco concludeva che foss Paolo e non Gesù a fondare il Cristianesimo. Lüdemann veniva espulso dalla facoltà di teologia dell’Università di Göttingen per aver osato affermare che la risurrezione non era che un “pio auto-inganno” – con buona pace della libertà accademic.

Alvar Ellegard, 1999, Jesus One Hundred Years Before Christ. Il Cristianesimo nasce dalla setta degli Esseni, Gesù essendo il prototipo del maestro di giustizia.

D. Murdock (aka 'Acharya S') 1999, The Christ Conspiracy: The Greatest Story Ever Sold. 2004, Suns of God: Krishna, Buddha and Christ Unveiled. Alla critica del mito del Cristo si aggiunge la teologia astrale, secondo cui GC era una divinità composita utilizzato per unificare l’Impero romano, ma si lascia andare in affermazioni che lasciano perplessi gli studiosi seri.

Earl Doherty, 1999, The Jesus Puzzle. Did Christianity Begin with a Mythical Christ? Una tesi convincente del Cristianesimo avviato come setta ebraica di stampo mistico-profetico: Gesù non era nemmeno necessario!

Timothy Freke, Peter Gandy, 1999, The Jesus Mysteries. 2001, Jesus and the Lost Goddess : The Secret Teachings of the Original Christians. Studio del rapporto tra il racconto di Gesù e il mito di Osiride-Dioniso. Gesù e Maria Maddalena richiamano le divinità pagane del dio-uomo e della dea-donna.

Harold Liedner, 2000, The Fabrication of the Christ Myth. Rassegna degli anacronismi e degli errori geografici dei vangeli; si denuncia il Cristianesimo come una tra le frodi più efficaci della storia.

Robert Price, 2000, Deconstructing Jesus. 2003 Incredible Shrinking Son of Man: How Reliable Is the Gospel Tradition? Questo ex pastore e noto studioso dimostra che Gesù non è altro che una sintesi inventata basata su alcuni profeti del 1° secolo, i salvatori dei culti misterici e gli eoni dello gnosticismo.

Hal Childs, 2000, The Myth of the Historical Jesus and the Evolution of Consciousness. Uno psicoterapista esamina la figura dell’uomo-dio.

Michael Hoffman, 2000,Judaism's Strange Gods. Lo storico, che ha elaborato la teoria della “morte dell’io”, nega l’esistenza del Gesù storico.

Burton Mack, 2001,The Christian Myth: Origins, Logic, and Legacy. Il contesto sociale della creazione di miti.

Luigi Cascioli, 2001, The Fable of Christ. Atto di accusa contro il papato per aver tratto profitto dall frode!

Frank R. Zindler, 2003, The Jesus the Jews Never Knew: Sepher Toldoth Yeshu and the Quest of the Historical Jesus in Jewish Sources. . Nelle fonti ebraiche non si trovano tracce del messia fantasma.

Tom Harpur, 2005, The Pagan Christ: Recovering the Lost Light. Lo studioso canadese del Nuovo Testamento, già sacerdote anglicano, ripresenta le tesi di Kuhn, Higgins e Massey. Gesù è una figura mitica, e tutte le idee essenziali del Cristianesimo derivano dall’Egitto.

Francesco Carotta, 2005, Jesus Was Caesar: On the Julian Origin of Christianity. Un elenco esauriente di aspetti paralleli; stranamente, secondo l’autore, Cesare era proprio Gesù!

Joseph Atwill, 2005, Caesar's Messiah: The Roman Conspiracy to Invent Jesus. Un altro studio sulle somiglianze tra Giuseppe Flavio ed I vangeli. Secondo Atwill, i conquistatori della Giudea - Vespasiano, Tito e Domiziano, si servivano di ebrei elenizzati per la compilazione dei testi “cristiani”, in modo da fornire una alternativa pacifica all’Ebraismo bellicoso. Gesù era davvero Giuseppe Flavio? Non ci credo.

Michel Onfray, 2005, Traité d'athéologie (2007 In Defence of Atheism) French philosopher argues for a positive atheism, debunking an historical Jesus along the way.

Kenneth Humphreys, 2005, Jesus Never Existed. Book of this website. Draws together the most convincing expositions for the supposed messianic superhero. The author sets this exegesis within the socio-historical context of an evolving, malevolent religion.

Jay Raskin, 2006, The Evolution of Christs and Christianities. Academic and erstwhile filmaker Raskin looks beyond the official smokescreen of Eusebius and finds a fragmented Christ movement and a composite Christ figure, crafted from several literary and historical characters. Speculates that the earliest layer of myth-making was a play written by a woman called Mary. Maybe.

Thomas L. Thompson, 2006, The Messiah Myth. Theologian, university don and historian of the Copenhagen school who concludes Jesus and David are both amalgams of Near Eastern mythological themes originating in the Bronze Age.

Jan Irvin, Andrew Rutajit, 2006, Astrotheology and Shamanism: Unveiling the Law of Duality in Christianity and other Religions. Explores astrotheology and shamanism and vindicates John Allegro's work with psychoactive substances.

 

 


VISIONE APOCALITTICA O COSTRUZIONE DI UN MITO?

Gli apocalittici sono vissuti in ogni epoca storica, ma il Medio Oriente - misero, rassegnato e soggiogato dai romani - costituì il terreno di coltura per numerosi profeti di sventura, che, sostenuti per qualche tempo dal favore popolare, finirono per convincersi di essere dotati di una natura divina, di poter compiere ogni sorta di miracoli e di essere predestinati a salvare l'umanità.

Venti secoli fa si aggiravano infatti per la Palestina centinaia di curiosi personaggi, una sorta di stregoni che, con gli occhi spiritati, la voce ispirata e un atteggiamento ieratico, promettevano ai loro seguaci il riscatto dai loro peccati e il dono della vita eterna, alla sola condizione che avessero abbandonato le loro famiglie e abbracciato le loro idee.

Il personaggio che nei vangeli viene denominato Gesù era uno di questi o, più probabilmente, questo nome è una metafora, utilizzata per sintetizzare il loro pensiero. In ogni caso non è questo il punto in discussione.

Per provare la validità di questo assunto, basta riflettere sulla ambiguità delle sue risposte, sui giochi di parole dietro cui si nasconde, quando si trova in una situazione imbarazzante, e sul delirio da cui viene colto, quando scaccia i diavoli dal corpo dei posseduti, quando vede Satana che gli piomba addosso dal cielo, quando si sente spiato da bestie selvagge, quando maledice un albero senza frutti, quando prende a nerbate i mercanti nel Tempio e poi minaccia di distruggerlo, vantandosi di essere in grado di ricostruirlo in tre giorni, o quando accusa gli abitanti di Gerusalemme di tramare contro di lui.

Questo personaggio non ha nulla a che vedere con il figlio di dio nato da una vergine e asceso in cielo di cui parlano i credenti. Questo infatti è solo un mito scaturito dall'esigenza di credere in un semidio capace di risolvere i problemi di un popolo che cominciava a prendere coscienza dei suoi limiti e costruito nel corso dei secoli attraverso la sovrapposizione di antiche credenze, interpolazioni dottrrinarie e leggende tramandate da una generazione all'altra.

La favola di Gesù che riscatta i nostri peccati è la più grande allucinazione collettiva di tutti i tempi, una tragedia immane che ha distrutto il mondo classico proprio quando aveva raggiunto il suo acme nel campo della letteratura, dell'arte, della filosofia o della libertà di pensiero e ha portato nella nostra vita l'oppressione, il dispotismo e la sofferenza.

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